Utilizzo del modello 3D per facilitare asportazione toracoscopica dei noduli polmonari

Il nodulo polmonare rappresenta ancora oggi un dilemma diagnostico. Sebbene le indagini diagnostiche quali la PET possono orientare sulla natura delle lesione, occorre tenere presente che alcuni tipi di tumore non presentano captazione alla PET soprattutto se di piccole dimensioni e con componente non solida. In questi casi l’asportazione chirurgica rimane l’unica strategia per la definizione istologica.

La identificazione del nodulo in corso di toracoscopia rispetto alla tecnica tradizionale in open può risultare difficoltosa per la impossibilità della palpazione manuale soprattutto se il nodulo è di dimensioni inferiore al centimetro e localizzato al centro del

parenchima polmonare.

Alfine di facilitare la identificazione toracoscopica del nodulo polmonare, presso la UOC di Chirurgia Toracica della Università della Campania Luigi Vanvitelli è stata ideata una nuova strategia che utilizza la creazione di un modello tridimensionale (3D). Utilizzando le immagini TAC del paziente, viene creato un modello 3D che definisce le dimensioni del nodulo, la sua posizione ed i rapporti con le strutture anatomiche circostanti. Tutte queste informazioni facilitano la identificazione del nodulo in quanto guidano l’operatore, come un navigatore, nella posizione dove il nodulo è localizzato.

Tale strategia è stata presentata allo scorso congresso della Società Europea di Chirurgia Toracica (ESTS) 2023 e pubblicato sulla rivista internazionale Thoracic Cancer

http://doi.org/10.1111/1759-7714.15131

Continua a leggere “Utilizzo del modello 3D per facilitare asportazione toracoscopica dei noduli polmonari”

Il trattamento endoscopico delle stenosi neoplastiche delle vie aeree principali

Le stenosi neoplastiche quando interessano le vie aeree principali (trachea, carena ed i due bronchi) richiedono un trattamento di emergenza.

Il posizionamento di uno stent a forma di Y rappresenta l’unica strategia che permette di ripristinare il lume della via aerea e la ventilazione del polmone e di programmare terapie quali chemioterapia, radioterapia, immunoterapia per il trattamento della neoplasia. Lo stent è un trattamento reversibile in quanto può essere rimosso in caso di risoluzione della stenosi neoplastica per la riduzione del tumore.

La UOC di chirurgia toracica della Azienda Universitaria Policlinico Vanvitelli è un centro di riferimento per il trattamento mininvasivo delle patologie delle vie aeree mediante broncoscopia rigida e laser.

Tale esperienza è stata maturata dal prof. Alfonso Fiorelli in due fellow presso il centro di broncoscopia interventistica dell’Hopital Foch di Parigi diretto dalla prof.ssa Colchenne e successivamente presso il centro di endoscopia interventistica dell’Ospedale Forlanini di Roma diretto dal prof. Galluccio.

Il video mostra il trattamento in emergenza del posizionamento di stent a Y presso la UOC di Chirurgia Toracica in una paziente con insufficienza respiratoria severa da stenosi centrale neoplastica che è andata in progressione di malattia nonostante il trattamento chemioterapico. Il ripristino della pervieta’ della via aerea ha evitato la intubazione, ha assicurato la ventilazione ed ha permesso di programmare il trattamento radioterapico.

La nostra esperienza è stata recentemente pubblicata sulla rivista internazionale Shanghai Chest

https://shc.amegroups.org/article/view/4105/html

https://youtu.be/lyQkjTBHZKw?si=NPWpsWye66173HDS

Il trattamento del tumore del polmone nei pazienti con broncopneumopatia cronica ostruttiva

Il fumo e’ il principale fattore di rischio per la insorgenza del cancro del polmone ed è associato ad altre patologie tra cui la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO). Pertanto, in molti casi, i soggetti con BPCO possono sviluppare un cancro del polmone. Poiché la BPCO riduce la funzionalità respiratoria, la resezione del tumore in questi pazienti deve essere valutata con attenzione alfine di evitare una insufficienza respiratoria irreversibile dopo l’asportazione del parenchima polmonare sede di neoplasia.

Il prof. Alfonso Fiorelli ha pubblicato diversi studi sulla funzionalità respiratoria post resezione polmonare ed ha partecipato come co-autore alla stesura delle linee guida internazionali del trattamento del cancro del polmone nei soggetti affetti da BPCO .

Tali linee guida sono state recentemente pubblicate sulla rivista internazionale Translational Lung Cancer Research (impact factor: 5.9)

https://tlcr.amegroups.org/issue/view/711

Trattamento endoscopico dei carcinoidi endobronchiali

I carcinoidi sono dei tumori neuroendocrini del polmone che si distinguono in tipici ed atipici. Si presentano come formazioni vegetanti particolarmente vascolarizzate. Quando ostruiscono il bronco provocano atelettasia del parenchima polmonare a valle. L’asportazione chirurgica è il trattamento di scelta

Nei pazienti non candidabili all’intervento chirurgico un’alternativa è la resezione endoscopica con broncoscopio rigido mediante utilizzo di laser.

La UOC toracica della Università della Campania Luigi Vanvitelli è un centro di riferimento per il trattamento endoscopico dei carcinoidi polmonari mediante tecnica laser.

La nostra esperienza è stata recentemente pubblicata sulla rivista internazionale Journal of Clinical Medicine (Impact factor: 5.8). I risultati del nostro studio hanno dimostrato che in caso di asportazione endoscopica radicale è possibile ottenere una sopravvivenza simile all’intervento chirurgico con il vantaggio di non dovere asportare parenchima polmonare.

https://www.mdpi.com/2077-0383/12/16/5337

https://www.mdpi.com/2077-0383/12/16/5337/pdf

Resezione endoscopica di un Carcinoide che occlude completamente il bronco principale destro all’emergenza dalla carena
Resezione con laser di Carcinoide con ripristino della pervieta’ bronchiale
In casi selezionati la resezione endoscopica presenta la stessa sopravvivenza rispetto all’intervento chirurgico con il vantaggio della minore invasivita’ e del risparmio del parenchima polmonare

Trattamento delle perdite aeree persistenti mediante posizionamento endoscopico di valvole endobronchiali unidirezionali

Le Valvoline endobronchiali sono delle particolari protesi posizionate per via broncoscopica che sono utilizzate per il trattamento dell’ enfisema polmonare. In casi selezionati, sono indicate per il trattamento di altre condizioni patologie quali le perdite aeree persistente dovute alla rottura del parenchima polmonare.

La UOC di chirurgia toracica della Università della Campania Luigi Vanvitelli è uno dei centri di riferimento per il trattamento dell’enfisema polmonare e di altri condizioni patologiche mediante posizionato di valvole endobronchiali.

Nel caso in esame l’utilizzo di valvole endobronchiali ha permesso di risolvere una condizione clinica complessa quali le perdite aeree persistenti dovute alla lesione del parenchima polmonare dopo chemioterapia per sarcoma. Dopo posizionamento delle valvole si è ottenuto la risoluzione delle perdite aeree, la riespansione del polmone e la possibilità di riprendere il trattamento chemioterapico per sarcoma. Il trattamento è stato pubblicato sulla rivista internazionale Thoracic Cancer.

http://doi.org/10.1111/1759-7714.15064

Lobectomia toracoscopia

La video toracoscopia ha rivoluzionato il trattamento chirurgico delle patologie polmonari. Attraverso incisioni centimetriche è possibile asportare il lobo polmonare sede di neoplasia. Il vantaggio rispetto all’intervento tradizionale è una minore mortalità e morbidita’ post operatoria, una degenza più breve, vantaggi estetici e la medesima radicalita’ oncologica.

La UOC di Chirurgia Toracica della Università della Campania Vanvitelli è centro di riferimento per il trattamento delle patologie del torace ed in particolare del cancro del polmone con tecniche mini-invasive. Il paziente è valutato prima, durante e dopo l’intervento dal gruppo oncologico multidisciplinare (GOM) che include oltre al chirurgo diverse specialità quali il radioterapista, l’oncologo, il radiologo.

L’obiettivo è offrire il trattamento più idoneo in ogni fase della patologia.

La nostra esperienza è recentemente pubblicata in un capitolo dedicato del trattato internazionale New Trend for Management of Lung Cancer.

https://www.intechopen.com/online-first/minimally-invasive-surgery-for-the-management-of-lung-cancer

Lesione tracheale post intubazione:trattamento mininvasivo endoscopico con colla di fibrina

La lesione tracheale post intubazione e’ una complicanza che richiede un trattamento di urgenza alfine di ristabilire la pervieta’ della via aerea ed evitare complicanze maggiori.
Il Prof Alfonso Fiorelli ha perfezionato una tecnica mini-invasiva che permette la riparazione delle lesioni tracheali mediante posizionamento endoscopico di colla di fibrina.

In casi selezionati, tale tecnica permette di trattare una condizione clinica che può essere associata ad una elevata morbidita’ e mortalità evitando il trattamento toracotomico con tecnica open.
Tale trattamento e’ stata pubblicato sulla rivista internazionale Shanghai Chest Journal

https://shc.amegroups.com/article/view/7944

Perdite aeree associate a resezione polmonare: una nuova strategia intraoperatoria per prevenirle

Le perdite aree post resezione polmonare rappresentano una complicanza che aumentano la morbidita’ e la mortalità postoperatoria, prolungano i tempi di ospedalizzazione e ritardano ulteriori trattamenti complementari alla chirurgia. Il prof Alfonso Fiorelli ha ideato un nuovo sistema per la identificazione digitale delle perdite aeree intraoperatorie utilizzando il flusso inspiratorio ed espiratorio della ventilazione meccanica in corso di anestesia generale. Tale sistema permette di valutare la presenza e l’entità delle perdite aeree in corso di intervento di resezione polmonare toracoscopica e di prevenire le stesse rinforzando la sutura del parenchima polmonare con patch fibrillare. Tale strategia è stata pubblicata sulla rivista

https://onlinelibrary.wiley.com/share/REMEDXFKT5BTMRWG4EUB?target=10.1111/1759-7714.14925

Il trattamento mininvasivo dei tumori neurogeni toracici

I tumori neurogeni toracici rappresentano le neoplasie più frequenti del mediastino posteriore. Il loro trattamento consiste nell’asportazione chirurgica che può essere eseguita con tecnica mini-invasiva toracoscopica. I tumori con interessamento midollare detto snche a clessidra richiedono un trattamento combinato con resezione della parte midollare ad opera del neurochirurgo e della parte intratoracica da parte del chirurgo toracico. Il prif Alfobso Fiorelli è esperto nel trattamento dei tumori dei neurogeni con tecnica mininvasiva. Il vantaggio rispetto alla tecnica tradizionale è una minore degenza postoperatoria ed un migliore risultato estetico pur conservando la stessa redicalita’ oncologica. Io prof Alfonso Fiorelli ha recentemente pubblicato la sua casistica nel trattamento di tali tumori sulla rivista internazionale Thoracic Cancer

https://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/1759-7714.14927

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/37201908/

La lobectomia toracoscopia e le complicanze intraoperatorie

La lobectomia toracoscopia consiste nella rimozione di una parte del polmone attraverso piccole incisioni. I vantaggi sono il minore dolore post operatorio, una degenza più breve e migliore cosmesi estetica rispetto alla tecnica tradizionale che richiede una incisione maggiore con divaricazione delle coste (toracotomia).
Rimane tuttavia una tecnica complessa che richiede una curva di apprendimento. La complicanza intraoperatoria più temibile e’ certamente l’emorragia dovuta alla lesione accidentale delle strutture vascolari che può risultare fatale se non trattata tempestivamente.
Il Prof Alfonso Fiorelli routinariamente esegue interventi in toracoscopia dopo una fellow ship presso lo Shanghai Chest Hospital, uno dei maggiori centri al mondo di chirurgia toracoscopia
Un suo lavoro recentemente pubblicato sulla rivista internazionale Thoracic and Cardiovascular Surgeons riporta la learning curve nell’esecuzione della resezione polmonare toracoscopica in relazione alla emorragia in corso di intervento ed al suo trattamento.
In caso di emorragia che non è possibile controllare in toracoscopia, occorre subito convertire in toracotomia. Tale evento non deve essere vissuto da parte dal chirurgo come un insuccesso perché la finalità di ogni intervento resta il benessere del paziente.

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/35135026/