Segmentectomia toracoscopica in presenza di scissure interlobari fuse

La resezione chirurgica è il trattamento di scelta per il cancro del polmone negli stadi iniziali. L’intervento  consiste nell’asportazione del lobo interessato dal tumore (lobectomia) e dei linfonodi ilari e mediastinici. Tuttavia in alcuni casi, per le comorbidita’ pre operatorie e la avanzata età del paziente, la lobectomia può non essere indicata. Un intervento alternativo è la segmentectomia, una resezione meno estesa della lobectomia, che consiste nell’asportazione del singolo segmento sede del tumore (segmentectomia) e dei linfonodi. 

Negli stadi iniziali del tumore, diversi studi hanno dimostrato che la segmentectomia ha la stessa validità oncologica della lobectomia e tali risultati sono stati confermati da un recente studio multicentrico internazionale a cui ha partecipato il nostro centro insieme al Barts Thorax Centre di Londra, allo Shanghai Chest Hospital di Shanghai, e la chirurgia toracica dell’Università di Parma pubblicato sulla rivista internazionale Jorunal of surgical research (I.F. 3.8).

La segmentectomia resta una procedura tecnicamente complessa soprattutto nei pazienti enfisematosi e quando le scissure polmonari sono completamente fuse. In questi casi per facilitare la sezione della scissura potrebbe essere indicata prima l’asportazione dei linfonodi ilari e  successivamente la sezione della scissura dopo avere identificato l’arteria polmonare. 

La UOC di chirurgia toracica della Università Vanvitelli di Napoli è un centro di riferimento per la esecuzione delle segmentectomie polmonari con tecnica mini invasiva alla luce dell’esperienza mutuata 

allo Shanghai Chest Hospital sotto la guida del Prof Fang. 

Il video mostra una segmentectomia in una paziente obesa con scissure fuse in cui l’esecuzione dell’intervento è stato possibile con la asportazione in primis dei linfonodi ilari e mediastinici.

https://youtu.be/RYXD4GarE7g?si=OR0nFF1YPKsf678N

Linfoadenectomia mediastinica robotica

La chirurgia robotica rappresenta la evoluzione delle tecniche chirurgiche mini invasive. Le braccia robotiche sono comandate dal chirurgo da una console e possono eseguire interventi di alta precisione attraverso una visione tridimensionale. In chirurgia toracica la chirurgia robotica è particolarmente indicata per la esecuzione di interventi diagnostici e terapeutici per le patologie mediastiniche e polmonari. La UOC di chirurgia toracica della Università Vanvitelli esegue routinariamente interventi di chirurgia robotica. Il video mostra  la asportazione dei linfonodi del mediastino a destra. 

https://youtu.be/ZR4ppvmN9JY?si=UEudBNg1N8dMOrbb

Y stent per il trattamento endoscopico delle stenosi tracheali

Le stenosi neoplastiche della carena rappresentano un urgenza endoscopica. Il posizionamento di una protesi ad Y rappresenta la strategia di scelta nella maggior parte dei casi alfine di ristabilire la pervi età della via aerea ed assicurare la ventilazione.

La protesi a Y presenta due branche laterali uno per il bronco di sinistra ed uno per quello di destra ed una branca centrale per la trachea. La branca di sinistra è più lunga rispetto alla branca di destra. Tuttavia in alcun casi la stenosi neoplastica che interessa il bronco principale di destra ha una maggiore estensione rispetto a quella del bronco principale di sinistra. In questi pazienti il posizionamento standard della protesi ad Y potrebbe non essere indicato. Per risolvere tale problema, abbiamo ideato una nuova tecnica che consiste nell’invertire il posizionamento delle branche della protesi ad Y. Nel bronco principale di destra viene inserita la branca di sinistra (più lunga) e nel bronco di sinistra la branca di destra (più corta). In questo modo la branca di sinistra più lunga può coprire interamente la stenosi neoplastica del bronco di destra. Tale procedura è stata recentemente pubblicata sulla rivista internazionale Thoracic Cancer.

La UOC di chirurgia toracica della Università Vanvitelli si conferma un centro di riferimento per il trattamento endoscopico mini-invasivo delle patologie delle vie aeree 

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/39431426/

https://youtu.be/JYCqlCiZjqA?si=opgycDnletf2KCfL

Full thorascopic lobectomy

La lobectomia toracoscopia solitamente viene eseguita mediante una o più incisioni della lunghezza di 3-4 cm circa in cui sono inseriti gli strumenti e l’ottica. La full thoracoscopy e’ una variante della toracoscopia tradizionale. Si utilizzano tre incisioni della lunghezza di 1 cm e la CO2, che favorisce il collasso del polmone e l’isolamento delle strutture ilari, come per la chirurgia robotica. Il vantaggio rispetto alla tecnica tradizionale e’ la minore dimensione delle incisioni ed una dissezione meno traumatica. 

Il video mostra l’asportazione del lobo medio utilizzando la full thoracoscopy. Il lobo medio, essendo di piccole dimensioni, viene estratto dal torace attraverso la centimetrica incisione endoscopica. 

https://youtu.be/iEJ741GDHsA?si=GBhBVacFSd0IBRbC

 

Trattamento chirurgico dei tumori neurogeni intratoracici

Gli swannomi intratoracici sono tumori neurogeni localizzati nel mediastino posteriore. Quando i tumori  interessano anche  il midollo spinale, è indicato un intervento combinato di neurochirurgia e chirurgia toracica che consiste nella resezione intramidollare e toracica. La resezione toracica può essere eseguita nella stessa seduta in toracoscopia considerata la ridotta invasivita’ ed il minore rischio di complicanze postoperatorie rispetto all’intervento tradizionale in toracotomia. 

La nostra esperienza multicentrica è stata pubblicata sulla rivista internazionale Neurosurgery (I.F. 5.1)

Il chilotorace: trattamento toracoscopico

Il chilotorace è una condizione patologica caratterizzata dall’accumulo di linfa nella cavità pleurica in seguito alla lesione del dotto toracico che può essere causata da un trauma, da un intervento chirurgico o un tumore. 

E’ una condizione clinica particolarmente debilitante in quanto comporta la progressiva perdita di lipidi con aumento del rischio di infezioni per la riduzione delle risposte immunitarie. Pertanto richiede un trattamento tempestivo. La terapia conservativa consiste nel  digiuno assoluto alfine di ridurre la produzione di linfa e favorire la chiusura spontanea della lesione del dotto e nel posizionamento di drenaggio toracico per favorire la ti espansione del polmone e migliorare la respirazione. 

Se la perdita di linfa persiste e’ indicato il trattamento chirurgico che consiste nell’identificare il punto in cui il dotto toracico è leso e procedere alla sua legatura. Tuttavia  in corso di intervento chirurgico il dotto toracico non è sempre identificabile ed in alcuni casi sono lesi dei piccoli vasi linfatici che per le esigue dimensioni non è possibile legare. Per il trattamento di questi casi particolari, recentemente abbiamo pubblicato una nuova strategia per il trattamento del chilotorace in toracoscopia. Una volta identificata la fonte della fuoriuscita della linfa, a tale livello viene posizionata un patch di collagene che agisce come una “toppa” e va a sigillare la perdita di linfa. La nostra strategia è stata recentemente pubblicata sulla rivista internazionale Hearth, Lung and Circulation (I.F. 2.7)

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Fissureless technique per esecuzione di lobectomia toracoscopica in caso di scissure incomplete

Tumori del polmone vicino ai vasi ed alla scissura possono rappresentare una controindicazione alla resezione toracoscopica. 

In questi casi una particolare tecnica chirurgia denominata “fissureless technique” che consiste nel sezionare la scissura dopo avere sezionato i vasi polmonari permette di eseguire intervento di lobectomia in toracoscopia. Nel caso in esame tale procedura è stata eseguita in un paziente di 83 affetto da carcinoma del polmone del lobo superiore. Eseguire l’ intervento secondo la tecnica tradizionale quale la toracotomia avrebbe aumentato il rischio di complicanze considerata la età e le patologie pre operatorie (pregressa ischemia cardiaca, BPCO e diabete). Pertanto si è deciso di procedere con la tecnica mini-invasiva della toracoscopia. La presenza di aderenze dovute alla pregressa pleurite e del tumore vicino ai vasi polmonari ed alla scissura ha reso la lobectomia particolarmente complessa. L’ intervento è stato eseguito con successo in toracoscopia andando a sezionare la scissura a fine intervento secondo la tecnica “fissureless”.

Il video mostra l’intervento e la particolare tecnica utilizzata. 

Resezione di tumori del timo e rivascolarizzazione miocardica in un unico intervento

Il trattamento chirurgico multidisciplinare per patologie concomitanti è una possibile strategia nei soggetti con molteplici comorbidita’. Recentemente sono stati eseguiti due interventi chirurgici di elevata specializzazione frutto della collaborazione interuniversitaria tra la UOC di Chirurgia Toracica diretta dal Prof Fiorelli e la UOC di cardiochirurgia diretta dalla Prof.ssa De Feo della Università della Campania Luigi Vanvitelli.

Due pazienti, affetti da cardiopatia ischemica, presentavano un voluminoso tumore del timo che occupava quasi completamente il

mediastino anteriore e non permetteva la rivascolarizzazione miocardica. Pertanto, nella stessa seduta operatoria l’equipe di chirurgia toracica ha asportato il tumore del timo e successivamente l’equipe di cardiochirurgia ha eseguito la rivascolarizzazione miocardica. Il vantaggio di tale strategia è stato quello di trattare contemporaneamente entrambe le patologie evitando due anestesie generali e due ricoveri con una prolungata ospedalizzazione.

Tale tecnica è stata recentemente pubblicata sulla rivista internazionale Thoracic Cancer (IF:2.8)

https://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/1759-7714.15245

Tracheostomia percutanea e broncoscopia rigida

Le ostruzioni critiche della via aerea rappresentano una emergenza chirurgica. Occorre ricanalizzare la via aerea alfine di permettere la ventilazione ed evitare la morte per asfissia. La tracheostomia è una delle strategie piu utilizzate in emergenza. Tuttavia la sua esecuzione può essere particolarmente complessa in caso di ostruzioni dovute a voluminose neoplasie del mediastino anteriore che debordano dal collo interessando anche la cute.

In questi casi, la UOC di chirurgia toracica della università Vanvitelli propone una tecnica innovativa che consiste nell’esecuzione della tracheostomia percutanea con supporto del broncoscopio rigido. Tale strategia si avvale dei vantaggi di entrambi le metodiche.

La tracheostomia percutanea rispetto a quella tradizionale chirurgica evita la incisione del collo e quindi riduce il sanguinamento dovuto alla presenza del tumore.

La broncoscopia rigida permette di visualizzare endoscopicamente le varie fasi della tracheostomia percutanea e di ventilare il paziente durante l’intera procedura.

La nostra tecnica è stata pubblicato su JTCVS technique, rivista ufficiale della società americana di cardio-chirurgia toracica

https://www.jtcvstechniques.org/article/S2666-2507(24)00059-2/fulltext

https://youtu.be/X62_ql8-wuU?si=w9hCXaa2gBEovg7m

Mediastiniti necrotizzanti discendenti: trattamento multidisciplinare

Le mediastiniti sono una condizione clinica caratterizzata dalla infezione del tessuto connetivale mediastinico. Clinicamente di manifestano con dolore toracico e retrosternale, febbre e dispnea. Se non prontamente trattate possono provocare gravi complicanze agli organi contenuti nel mediastino quali polmoni, cuore e grossi vasi ed evolvere in un’insufficienza cardiorespiratoria anche fatale.

Una delle cause piu’ frequenti di mediastinite e’ la necrotizzante discendente. Il pus proveniente da una infezione oro-faringea quale un ascesso odontogeno attraverso le fasce del collo giunge nel torace e si diffonde nel mediastino.

Il trattamento consiste nello sbrigliamento chirurgico deibtessuti infetti e nel drenaggio del materiale purulento associata alla terapia antibiotica ad ampio spettro.

La UOC di chirurgia toracica del Policlinico Vanvitelli ha pianificato un trattamento multidisciplinare delle mediastiniti che coinvolge diverse specialità alfine di controllare da un punto di vista chirurgico e medico la infezione del mediastino e la sua via di diffusione.

La nostra esperienza è stata pubblicata sulla rivista internazionale Journal of Clinical Medicine (IF 3.0).

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/38673713/